54 anni il 9 ottobre
fa era un mercoledì,
l'autunno aveva già fatto la sua comparsa mostrando
i suoi morbidi ma affilati precursori invernali.
Il dopo guerra era nel suo pieno sviluppo
e in Italia la corsa allo sviluppo
post devastazione bellica aveva ingranato la quarta.
In realtà
la costruzione di bacini idrici per la produzione di energia elettrica a basso costo
era iniziata alla metà-fine degli anni '20
- in piena era fascista -
per garantire al nostro Paese un minimo di
autosufficienza energetica in pieno regime
Di questi bacini idroelettrici sparsi nelle nostre alpi
ce n'erano più di 150
e il più grande
- il più grande del mondo all'epoca -
era collocato in una piccola valle laterale della valle del Piave,
a pochi chilometri da _Longarone_(BL)_
....
Vi risparmio tutta la storia che troverete
cliccando su _QUESTO LINK_
In realtà la diga del Vajont non crollò affatto
ma l'onda provocata dalla frana di 250 milioni
di metri cubi di roccia che cadde
dentro all'invaso artificiale pieno d'acqua
- costruito da noialtri Italia -
provocò un'alluvione apocalitticaa che cancellò
dalla faccia della terra un'intera vallata alpina
e uccise oltre 2000 persone innocenti.
La più grande strage mai avvenuta su suolo italiano,
una strage annunciata,
una strage praticamente teleguidata,
un massacro che non troverà mai una giustificazione.
Io ancora non c'ero
ma i racconti di papà e di alcuni suoi amici
- che stavano prestando servizio militare
e furono dirottati a Longarone per spalare fango e recuperare
ciò che restava di tanti poveri corpi -
mi hanno segnato dentro sin da bambino e a
quella maledetta storia mi sono particolarmente legato.
Non so cosa sia
- se un privilegio o una maledizione -
ma ho avuto modo di parlare con una signora sopravissuta
al disastro del 9 ottobre 1963
(che all'epoca aveva 26 anni)
e il suo racconto ancora mi gela il sangue nelle vene:
"....sembrava la fine del mondo,...abbiamo sentito
un rumore che non so descrivere....il cielo illuminato a giorno e poi..."
Si interruppe un paio di volte
durante la narrazione e un nodo mi prese forte la gola:
".....non sono riuscita a prendere Giuseppe
che dormiva al piano di sopra
(uno dei suoi tre figli)...
.....e mio marito che era in giro con il furgone del latte
non é più tornato..."
A chi quella volta ha perso la vita,
a chi c'era e si é salvato,
a chi c'é ancora,
a tutti noi,
.......
NON DIMENTICHIAMOCENE.
Nessun commento:
Posta un commento