Dopo aver partecipato alla splendida maratona di Losanna (ottobre 1996),
pianificaii l'assalto "ufficiale" all'abbattimento
del famigerato muro delle 3 ore.
Decisi così di iscrivermi alla 2^ edizione della Maratona di Piacenza
e,
grazie al contagioso entusiasmo di papà,
riuscii ad avere la mia prima tabella di allenamenti specifici
per raggiungere l'ambizioso obiettivo.
Ricordo alla perfezione il preziosissimo foglietto
sul quale erano indicati (scritti a mano) tutta una serie
di allenamenti mai visti né sentiti prima:
al solo scorrerne il contenuto,
mi sembrava già di andare più forte.
...
Fu un autunno-inverno particolarmente umido e piovoso,
durante il quale seguii scrupolosamente le istruzioni della
tabella avuta in dono dall'amico di papà Sergio.
Nella notte fra venerdì 4 e sabato 5 gennaio
(ciliegina sulla torta)
nevicò
....
...una spanna di bianca coltre, niente di fantomatico...
(...)
La domenica fatidica si accese prima dell'alba e,
oltre a papà e a me,
anche Roberto (alias Hoppy)
fece parte della spedizione in terra piacentina.
...
1000 partenti, un discreto caos,
..10 cm di neve ai bordi della strada,
giornata fredda ma luminosa come poche,...
Ricordo che mentre noi tre cercavamo ristoro in un caldo caffé,
un collega podista
(iscritto alla maratona e col pettorale ben ancorato al petto)
sorseggiava un qualcosa di fumante
(mi pare fosse un amaro o un punch caldo)
accompagnando il tutto con una fantastica sigaretta.
(...)
Ore 9,...pronti e via ad inseguire il risultato tanto atteso.
...
La memoria mi rimanda immagini nitide e
ben conservate di un tracciato lineare
e ben strutturato, di tanta gente ai lati della strada ...
...e dell'amico podista-fumatore che al 15° chilometro diede
inequivocabili segni di affaticamento:
lo sorpassai e non lo vidi più.
Transitai ai 21097 metri in 1h 30' 45" e compresi che l'impresa
era a portata di mano.
Mi sentivo bene e la voglia di mulinare le gambe
non mi mancava: l'aria pulita e il candore
della neve ai margini del percorso
rendevano l'atmosfera quasi magica,..
...
Riuscivo a mantenere un ritmo costante ma allo stesso tempo
venni colto dalla "paura" di non farcela e di finire le energie
prima del dovuto.
E commisi l'errore del pivello.
...
Metro dopo metro, un chilometro dopo l'altro,
ebbi la chiara sensazione che qualcosa
mi stesse
(inopinatamente)
sfuggendo tra le mani..
ma non capivo cosa fare per agguantarlo comunque.
...
Sento ancora nelle gambe le fitte dei crampi che mi vennero
a fare visita al 40° chilometro e
i morsi dei sanpietrini del centro storico di Piacenza
salirmi sino alle orecchie.
...
Soprattutto ricordo la voce del bravo speaker che incitava
i maratoneti che stavano giungendo sulla pista
dello stadio "Garilli"
(dov'era posto lo striscione d'arrivo).
Guardavo il cronometro e vedevo il tempo scorrere inesorabilmente...
...
2h 58' 45",... 2h 59' 30",.. .2h 59' 50"...
e la voce dello speaker sempre più forte,..
..ma...
mi mancavano ancora troppi metri...
...
La prima falcata sulla superficie della pista coincise con
l'agguato dei crampi veri ma ormai era tardi anche per quelli....
..l'obiettivo preventivato era svanito
e
oltrepassai la linea dei 42195 metri
in 3h 02' e qualche secondo.
Non ebbi il tempo di dolermi del mancato risultato cronometrico
perché la mia attenzione venne richiamata dalle grida di festa
di papà e di Hoppy
che a gran voce mi chiamavano dalla tribuna dello stadio.
...
"Grande, grande, grandeee !!!"
continuava ad esclamare Hoppy....
"Bravo, bravo, bravo, bravo..."
diceva papà Sergio con voce rotta dall'emozione...
...
Poco dopo mi chiese se avessi avuto
problemi muscolari oppure finito la benzina.
"No papà,...ho sbagliato a correre..." ...
...
"Impossibile - ribadì sicuro - a correre non si sbaglia mai.."
Certo papà,........a correre non si sbaglia proprio mai.