Domani ricorre il 18 anniversario della costituzione
della "Fondazione Città della Speranza"
(16 dicembre 1994)
e troverete il sottostante articolo sparso nel web grazie ai sempre splendidi
Grazie a chiunque di voi avrà la compiacenza di scorrerne le righe.
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L’anno sta volgendo al termine e affonderei nel banalismo
più scontato se presuntuosamente volessi trarre conclusioni dagli ultimi dodici
mesi passati a correre, faticare e soprattutto a vivere….
L’approssimarsi delle festività natalizie porta con sé tutta
una miriade di luccicanti farfalle colorate che spaziano tra il sacro e il
profano, il cattivo e il buon gusto , ciò che conta davvero e la spazzatura.
Passando sopra all’abissale e paurosa crisi in cui la
comunità mondiale versa da ormai alcuni anni, oggi mi piace pensare ad una
delle poche cose che possono allietarci nelle fatiche del quotidiano: i sogni e
la speranza.
Da quando la mia esistenza si è scontrata con un destino di malattie
e insensate disgrazie, la visione di quanto mi circonda è mutata nelle prospettive
e nei contenuti. Inevitabilmente.
Natale resta natale,..…ma per quanto mi sforzi di fermarmi
ai colorati convenevoli estetici, non riesco a svincolare l’essenza della festività
dal valore di quel lontano (ma vicinissimo) natale del 2005 quando mio figlio
Alberto lottava da par suo contro la leucemia mieloide che da alcuni mesi lo
aveva aggredito. Fu un natale di grande apprensione ma la voglia di vincere sul
male prevaleva eroicamente su ogni pensiero cupo e cattivo.
La voglia di resistere e il desiderio di avere un domani
armava le anime di Alberto, di Anna e anche la mia…..e ci sentivamo
vivi, carichi e totalmente immuni alla paura di non farcela. Credo si chiamasse
istinto di sopravvivenza, voglia d’amore….desiderio di grande speranza oltre
ogni maligna evenienza.
Sciaguratamente tutto andò per il verso peggiore e l'assurdità
vissuta si perpetua costante col suo carico di dolore e vuoto. L’eredità di quei
disperati mesi coincide col senso autentico del mio natale e rappresenta la
capacità di dare un significato alle normali cose di ogni giorno.
Talora stento a stare attaccato a questo mondo perché per
molti aspetti non mi appartiene…
....e la speranza (e il sogno) che un colpo di vento
gioviale e geniale possa cambiare il corso degli eventi futuri ……c’è,…... e mi
tiene vivo.
Lungo le piste che la vita mi ha silenziosamente ordinato di seguire, ho
incontrato personaggi e gruppi di persone straordinarie…..e nel mio infinitesimale
ho cercato di rimanerne in scia e di contribuire alle loro sognanti/concrete
cause.
Il personale tutto del reparto di OncoEmatologia Pediatrica del Policlinico di Padova, amici, infermieri, addetti alle pulizie, professori........tutti hanno concorso ad insegnarci a sperare...fino alla fine e anche dopo.
Se sono diventato un pò più uomo lo devo anche a loro perché avere perso Alberto non mi ha insegnato nulla se non incentivare all'ennesima potenza la maledetta astuzia di dover sopravvivere..... comunque.
La Fondazione “Città della speranza”(www.cittadellasperanza.org),
A,.B.E.O (www.abeo-vr.it/) e l’Ambulatorio
Autismo Infantile dell’ULSS n°4 di Thiene-Schio (www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/DSS/distretti/bambino_famiglia/neuro_infantile)...a
vario titolo e a proprio modo, combattono da anni per cercare di sconfiggere
alcune delle (troppe) forme di malattie/disagi infantili: ci vuole tanto
coraggio e tanta buona volontà per addentrarsi in simili territori ma esistono persone speciali che in ogni istante
combattono affinchè ai nostri figli vengano risparmiate sofferenze e maledette
privazioni.
Ed è per dare un contributo economico il più importante
possibile che giovedi 26 dicembre a Thiene (piazza Chilesotti, ore 10) si
correrà la Stragiaxà Race,…una 10 km interamente su tracciato cittadino
(Thiene-Vi) il cui ricavato (derivante dalle iscrizioni) sarà elargito completamente alla
fondazione Città della speranza e all’Ambulatorio dell’ULSS n°4 (Thiene-Schio)
che si occupa dell’Autismo Infantile .
Mi piace l’idea che dalla romantica intuizione di quattro
amici podisti che nel 2008 fondarono La Fulminea Running Team (e decisero di
correre alla mattina di S.Stefano per smaltire i panettoni del giorno prima),
sia nata l’intrattenibile voglia di costruire un qualcosa di grande e
significativo…
Mi piace l’idea che grazie ad iniziative del genere sempre
più persone riflettano su cosa sia realmente “fare natale” tralasciando
banalità, egocentrismi e fastidiosi scintillii fine a sé stessi.
A volte sogno ad occhi aperti….....e non è solo perché sto
invecchiando.
A cosa serve un albero colorato se alcuni bambini lo guardano
sorridenti costretti dietro ai vetri di una camera d’ospedale ?
Fatevi un nodo al fazzoletto perché Natale é ogni giorno.
Tanti auguri a tutti.