martedì 10 maggio 2016

Ripping and glory: prendi il cuore e scappa !

Ognuno ha una sua idea di cosa sia un periodo sabbatico.

L’importante è non confondere un periodo sabbatico con una semplice vacanza.
Una vacanza è limitata nel tempo, è uno spiraglio per riposarsi o ricaricare le batterie.
 Un periodo sabbatico è molto più impegnativo: spesso occorre abbandonare alcune certezze e si ha l’impressione di tagliarsi i ponti dietro le spalle.
L'espressione “anno sabbatico” era usata presso gli antichi ebrei 
per indicare il periodo durante il quale si lasciavano riposare le terre,
si condonavano i debiti e venivano liberati gli schiavi. 
 Secondo le leggi di Mosè, il terreno doveva essere lasciato a riposo
per dodici mesi ogni sette anni.

Qui l’espressione “anno sabbatico” rappresenta un periodo
 da dedicare a se stessi, magari per viaggiare. 
Nei paesi anglosassoni si chiama “gap year” ed è una tradizione consolidata. 
In molti paesi all’estero i giovani si prendono un anno di libertà
per viaggiare, prima di iscriversi all’università o entrare nel mondo del lavoro.

Un’anno sabbatico, invece, è un’altra cosa:
 è un pezzo di vita particolarmente intenso che porta con sé 
molte occasioni di incontro e di crescita e che rappresenta spesso
 l’inizio di un diverso e nuovo modo di vivere. 


Un periodo tanto lungo di silenzio questo blog
non l'aveva mai conosciuto;
il post Maratona di Padova (17 aprile) é stato 
pesante il giusto,...senza esagerazioni né traumatismi, ma ha recato
con sé un automatico STOP mentale
che non so bene se abbia contorni precisi o sia definitivo.

La voglia di correre c'é anche se mi sta mancando
la motivazione a pormi un obiettivo
....
 e non ne sto affatto facendo un dramma.


Da quell'ormai lontano 20 aprile
di avvenimenti ne sono accaduti una valanga
- alcuni positivi e da ricordare
 mentre altri sono decisamente da censurare -

Alex SCHWAZER ha marciato, 
 dentro sè stesso e fuori, per un percorso di redenzione 
che pare la sublimazione dello sport come metafora di vita.
E domenica ha marciato come ai bei tempi
(sui quali i punti di domanda umanamente permangono)
vincendo una 50 km e guadagnandosi il biglietto 
per andare alle Olimpiadi di Rio_ 
 (seconda prestazione mondiale del 2016)

Chi é senza peccato scagli la prima pietra
o
ennesima furberia all'italiana ?

Che ognuno la pensi come vuole.....


Ma una delle notizie più spettacolari e che
 ha in sè qualcosa di fiabesco e magico
é senz'ombra di dubbio l'impresa compiuta dal
capace di vincere il campionato inglese di calcio:
ciliegina sull'avvenimento il fatto che 
il club sia stato guidato al successo dall'italianissimo
_Claudio Ranieri_# che dopo una carriera fatta di 
tanto stile ed eleganza (e tante piazze d'onore)
finalmente ha colto un successo straordinario e irripetibile.

Grande Claudio !!


...


Oggi non ho voglia di scrivere di morti ammazzati, di pesticidi 
e nemmeno di incommentabili 
perchè dovrei restare qui una dozzina di giorni
col rischio di scrivere tanta, troppa roba.


Nel breve termine l'impegno a cui tengo in modo particolare é
la serata di presentazione di
 ALBERTO RACE 2016
serata che si terrà venerdi 13/5 alle ore 20.30
presso il teatro Busnelli di Dueville. 


Per scrivere delle mie corse c'é tempo,.
..anche perché prima devo pensarci un pò su.

And it is not at all easy


Nel frattempo vi aspetto venerdì sera. 

Let's go !!!

mercoledì 20 aprile 2016

Padova, la Magica

Non poteva 
e non sarebbe potuta essere in alcun caso
una maratona come le altre.
Quella di S.Antonio 2016 
(come le altre 43 che avevo corso in precedenza)
é stata un' inspiegabile mix di magiche emozioni
sussurrate e condita da una buona dose di fatica fisica.


Domenica mattina
- lungo il nuovo e bellissimo percorso di gara -
si é materializzato quasi sino al minimo dettaglio
tutto quanto avevo previsto alla vigilia della gara:
discreto ritmo corsa nei primi 10 chilometri,
addirittura più scorrevole nei successivi quindici e
progressivo esaurimento delle scorte fino
allo detonante chilometro numero trentadue.

Stop e fine delle trasmissioni.


Se scrivessi che sono soddisfatto delle 3 ore e 5 minuti
impiegate per coprire la regina delle distanze
sarei un pinocchio bello e buono
perché la percentuale di agonista che si agita ancora in me,
non mi consente di vedere
(completamente)
il bicchiere che in realtà
é molto di più che mezzo pieno:
ero (e sono) totalmente consapevole che la
scarna preparazione effettuata sin al 17 aprile
non poteva in alcuna maniera permettermi
di correre sui miei normali ritmi
e che per questo ben difficilmente
sarei potuto stare sotto al
celeberrimo "muro" delle  3 ore.


In realtà domenica mattina ho trascorso
quasi un'ora della mia vita ad ascoltare i bisbigli e
ad intuire i sussurri che il mio sfortunato campione
é venuto puntualmente a portarmi sulla strada
verso il Prato della Valle:
quando le gambe si sono fatte pesanti
e ho capito che avrei solo potuto
trotterellare verso l'arrivo,
ho ripensato ancora una volta ad Alberto
e alle sue inesprimibili parole.
Lui c'era (e c'é)
e grazie a ciò non ho avvertito la benché minima fatica
nell'ultima parte di corsa dove oramai avevo
ampiamente "tirato i remi in barca".

No,...non mi ha gridato
 "Papà, corri più forte,.."
perché aveva ben capito che in quel breve periodo di tempo
ciò che contava era lasciarsi accarezzare
e accarezzarmi a sua volta:
l'unica cosa che contava erano il profumo di pesca dei suoi capelli
e il mio cuore che batteva forte.

Mi sono girato attorno tre - quattro volte
...
ma pur non vedendolo
l'ho percepito nitidamente e questo mi ha sollevato
anche se non mi é bastato
né mi basterà  mai.


Ciao Alberto,..alla prossima.


sabato 16 aprile 2016

Brain Storm a Padova: i 42 km più difficili di sempre.

Beh,.......
domani a Padova almeno il meteo dovrebbe essere
_quasi perfetto_
anche se mi auguro che qualche nube passeggera scarichi quà e là 
delle salutari micro bombe d'acqua:
ho ancora ben impresse le micidiali calure patite
nelle edizioni del 2002, 2007, 2009
e (soprattutto) dell'infernale 2010.


Fra poche ore mi sciropperò
i (nuovissimi) 42195 metri distribuiti fra
lo stadio Euganeo e il sublime slargo del
Prato della Valle_ di Padova che con i suoi
 oltre 88000 metri quadrati di superficie
rappresenta una delle _più estese piazze d'Italia e d'Europa_


Pur essendo quella di domani la mia nona partecipazione
alla _Maratona di S.Antonio_
di certo é quella a cui mi presento nelle
peggiori condizioni di forma possibili
e lo spirito é ben lungi dall'essere animato da
propositi di agguantare imprese particolari
o chissà di che spessore.
....
Ripenso alle annate 2008-2009-2010
in cui la maratona patavina rappresentava
il mio obiettivo stagionale
e per il quale cercavo di prepararmi al meglio...
...e percepisco un'attualità lontana
anni luce da allora:
magagne fisiche, motivazione discendente,
 troppi impegni da rincorrere
....
costituiranno gli ostacoli con cui domani mattina
stilerò il ruvido conto.
Mi piace però anche vedere al lato positivo del tutto
e cioé che nonostante lo scorrere degli anni,
quel paio di filo di bisturi assaggiati
su schiena ed inguine (2013 e 2014)
mi ritrovo ancora con un paio di scarpette da calzare
e un pettorale da attaccare ad una canotta
da togliere solo oltre una linea d'arrivo.

La mente non si schioda da Padova e da ciò che
la città del Santo rappresenta per me,
dalla presenza di Alberto che in nessun posto del modo
sento viva e vicina come lungo quelle strade
e anche in questo 17 aprile 2016
attenderò il momento propizio per sentirlo accanto a me con il suo
"Dai papà,..corri,..corri più forte !".

L'inconfondibile profumo di pesca dei suoi capelli farà il resto.


Questa é la mia Maratona di Padova
e prescinde da andature da missile
o da corse da top runner;
Padova é e sarà la quarta dimensione per sfiorare
anche fisicamente
 il mio piccolo - grande
campione sfortunato


....e state certi che darò il massimo per acchiappare
anche il migliore risultato cronometrico possibile
in questo momento.....e un galattico in bocca al lupo_
stavolta più del solito sarà provvidenziale....


Andiamo,....é quasi ora.