domenica 15 maggio 2016

Ultra Poker al Busnelli: thank you !!!

Fantastica.....fantastica...
fantastica serata !


Quella di venerdì sera al teatro Busnelli di Dueville,
non é stato un semplice ritrovo comunitario
per ascoltare alcuni bei personaggi
affini allo spirito di ALBERTO RACE
.......
ma il tutto é andato oltre ogni mia aspettativa
.......e ne sono stato straordinariamente sorpreso e felice:

un (fantastico) Primario di Pediatria_ che mi chiede di dargli del "tu" 
e si scusa per essere vestito troppo elegantemente e che poi sciorina
dati, avvenimenti, speranze e difficoltà,,..
...
un Alpinista con la a maiuscola che con un'umiltà
introvabile racconta di salite _oltre gli 8000 metri_
trasmettendo l'importanza della mente 
a sopportare simili avventure "oltre il limite"
.....
un podista di primissima categoria che con estrema
naturalezza parla e descrive di eventi benefici al cospetto di
...
un giovane e promettentissimo pugile professionista
....
che con semplicità disarmante spiega di un
suo bellissimo progetto che da anni 
recupera giovani paraplegici a cui la vita
altrimenti riserverebbe solo dolore ed isolamento...
...
....
Davvero ALBERTO RACE dopo questo magico
venerdì 13
può dormire sonni tranquilli...


Let's go !!!

martedì 10 maggio 2016

Ripping and glory: prendi il cuore e scappa !

Ognuno ha una sua idea di cosa sia un periodo sabbatico.

L’importante è non confondere un periodo sabbatico con una semplice vacanza.
Una vacanza è limitata nel tempo, è uno spiraglio per riposarsi o ricaricare le batterie.
 Un periodo sabbatico è molto più impegnativo: spesso occorre abbandonare alcune certezze e si ha l’impressione di tagliarsi i ponti dietro le spalle.
L'espressione “anno sabbatico” era usata presso gli antichi ebrei 
per indicare il periodo durante il quale si lasciavano riposare le terre,
si condonavano i debiti e venivano liberati gli schiavi. 
 Secondo le leggi di Mosè, il terreno doveva essere lasciato a riposo
per dodici mesi ogni sette anni.

Qui l’espressione “anno sabbatico” rappresenta un periodo
 da dedicare a se stessi, magari per viaggiare. 
Nei paesi anglosassoni si chiama “gap year” ed è una tradizione consolidata. 
In molti paesi all’estero i giovani si prendono un anno di libertà
per viaggiare, prima di iscriversi all’università o entrare nel mondo del lavoro.

Un’anno sabbatico, invece, è un’altra cosa:
 è un pezzo di vita particolarmente intenso che porta con sé 
molte occasioni di incontro e di crescita e che rappresenta spesso
 l’inizio di un diverso e nuovo modo di vivere. 


Un periodo tanto lungo di silenzio questo blog
non l'aveva mai conosciuto;
il post Maratona di Padova (17 aprile) é stato 
pesante il giusto,...senza esagerazioni né traumatismi, ma ha recato
con sé un automatico STOP mentale
che non so bene se abbia contorni precisi o sia definitivo.

La voglia di correre c'é anche se mi sta mancando
la motivazione a pormi un obiettivo
....
 e non ne sto affatto facendo un dramma.


Da quell'ormai lontano 20 aprile
di avvenimenti ne sono accaduti una valanga
- alcuni positivi e da ricordare
 mentre altri sono decisamente da censurare -

Alex SCHWAZER ha marciato, 
 dentro sè stesso e fuori, per un percorso di redenzione 
che pare la sublimazione dello sport come metafora di vita.
E domenica ha marciato come ai bei tempi
(sui quali i punti di domanda umanamente permangono)
vincendo una 50 km e guadagnandosi il biglietto 
per andare alle Olimpiadi di Rio_ 
 (seconda prestazione mondiale del 2016)

Chi é senza peccato scagli la prima pietra
o
ennesima furberia all'italiana ?

Che ognuno la pensi come vuole.....


Ma una delle notizie più spettacolari e che
 ha in sè qualcosa di fiabesco e magico
é senz'ombra di dubbio l'impresa compiuta dal
capace di vincere il campionato inglese di calcio:
ciliegina sull'avvenimento il fatto che 
il club sia stato guidato al successo dall'italianissimo
_Claudio Ranieri_# che dopo una carriera fatta di 
tanto stile ed eleganza (e tante piazze d'onore)
finalmente ha colto un successo straordinario e irripetibile.

Grande Claudio !!


...


Oggi non ho voglia di scrivere di morti ammazzati, di pesticidi 
e nemmeno di incommentabili 
perchè dovrei restare qui una dozzina di giorni
col rischio di scrivere tanta, troppa roba.


Nel breve termine l'impegno a cui tengo in modo particolare é
la serata di presentazione di
 ALBERTO RACE 2016
serata che si terrà venerdi 13/5 alle ore 20.30
presso il teatro Busnelli di Dueville. 


Per scrivere delle mie corse c'é tempo,.
..anche perché prima devo pensarci un pò su.

And it is not at all easy


Nel frattempo vi aspetto venerdì sera. 

Let's go !!!

mercoledì 20 aprile 2016

Padova, la Magica

Non poteva 
e non sarebbe potuta essere in alcun caso
una maratona come le altre.
Quella di S.Antonio 2016 
(come le altre 43 che avevo corso in precedenza)
é stata un' inspiegabile mix di magiche emozioni
sussurrate e condita da una buona dose di fatica fisica.


Domenica mattina
- lungo il nuovo e bellissimo percorso di gara -
si é materializzato quasi sino al minimo dettaglio
tutto quanto avevo previsto alla vigilia della gara:
discreto ritmo corsa nei primi 10 chilometri,
addirittura più scorrevole nei successivi quindici e
progressivo esaurimento delle scorte fino
allo detonante chilometro numero trentadue.

Stop e fine delle trasmissioni.


Se scrivessi che sono soddisfatto delle 3 ore e 5 minuti
impiegate per coprire la regina delle distanze
sarei un pinocchio bello e buono
perché la percentuale di agonista che si agita ancora in me,
non mi consente di vedere
(completamente)
il bicchiere che in realtà
é molto di più che mezzo pieno:
ero (e sono) totalmente consapevole che la
scarna preparazione effettuata sin al 17 aprile
non poteva in alcuna maniera permettermi
di correre sui miei normali ritmi
e che per questo ben difficilmente
sarei potuto stare sotto al
celeberrimo "muro" delle  3 ore.


In realtà domenica mattina ho trascorso
quasi un'ora della mia vita ad ascoltare i bisbigli e
ad intuire i sussurri che il mio sfortunato campione
é venuto puntualmente a portarmi sulla strada
verso il Prato della Valle:
quando le gambe si sono fatte pesanti
e ho capito che avrei solo potuto
trotterellare verso l'arrivo,
ho ripensato ancora una volta ad Alberto
e alle sue inesprimibili parole.
Lui c'era (e c'é)
e grazie a ciò non ho avvertito la benché minima fatica
nell'ultima parte di corsa dove oramai avevo
ampiamente "tirato i remi in barca".

No,...non mi ha gridato
 "Papà, corri più forte,.."
perché aveva ben capito che in quel breve periodo di tempo
ciò che contava era lasciarsi accarezzare
e accarezzarmi a sua volta:
l'unica cosa che contava erano il profumo di pesca dei suoi capelli
e il mio cuore che batteva forte.

Mi sono girato attorno tre - quattro volte
...
ma pur non vedendolo
l'ho percepito nitidamente e questo mi ha sollevato
anche se non mi é bastato
né mi basterà  mai.


Ciao Alberto,..alla prossima.