Pazzesco e favoloso.
a Limone sul Garda.
Era da fine agosto di oltre tre anni fa, che non mi avventuravo
su una gara di chilometro verticale
- Trofeo Latemar, Predazzo 2011 -
e ieri pomeriggio finché attendevo di intrufolarmi
nella colorata truppaglia di
ultimates sky runner's
pensavo se - per caso -
non stessi per fare il passo più lungo della gamba.
In pochi minuti mi sono passate davanti le immagini
dei vari scherzetti giocati dal destino
alla mia schiena e ad inguini vari...
...alle lunghe settimane - mesi trascorsi a cercare di riacciuffare
recupero fisico prima e condizione atletica poi.
Tanta, tantissima roba,...
Sono transitato anche attraverso alcuni minuti di timore,
....
poi lo speaker ha cominciato a snocciolare cifre, dati, dislivelli, gare
da leggenda, cancelli orari e tutto é scivolato via come per incanto.
Alle 18.30 siamo partiti allo sparo del bravo starter
( é più bella la pistola che uso per dare il via ad ALBERTO RACE però....)
e dopo aver lasciato in breve il caratteristico (bellissimo) centro di Limone,
il serpentone di oltre 200 atleti si é infilato lungo il sentiero
che conduceva alle prime rampe della salita verso la Crèst de La Mughéra.
....
Pendenza importante (mai sotto al 25%) ma terreno molto buono che "facilitava"
la tenuta sulla salita decisamente impegnativa sin dai primi metri.
Dopo pochi minuti di ascesa si sono dovute accendere le luci frontali
per consentire di vedere dove si mettevano i piedi...
...e minuto dopo minuto
mi sono ritrovato nel buio intermittente squarciato dalle grida
di incitamento dei moltissimi appassionati piazzati lungo il tracciato:
fantastici, commuoventi e spettacolari.
Ho cercato di tenere sin da subito un ritmo di passo
regolare e "corto" il giusto,
badando a non strafare e a non lasciarmi vincere dalla forza della pendenza che
- scherzi a parte -
gravitazionalmente spingeva verso le placide acque del lago di Garda.
Tra l'altro avevo dimenticato in auto il paracadute......
Che genere di congiunzioni astrali si siano sovrapposte
non mi é dato a sapere,
resta il fatto che dopo 25 minuti di buona e regolare fatica,
ho oltrepassato il cartello giallo del km numero 2
(550 metri dislivello dalla partenza)
e la cosa mi ha sorpreso e soprattutto molto confortato.
Anzi,..mi ha addirittura caricato:
il cancello orario dei 40' poteva andare a farsi benedire
perché tutto stava andando bene.
Cosa raccontare adesso ?
...
Come si fa a narrare dell'impossibile salita via via più ripida,
più buia e più stronca gambe ?
...
Qualche passo all'indietro e in laterale
ho dovuto compierlo
ma non ho mai conosciuto momenti di difficoltà critica
o attimi in cui mi sia dovuto fermare a rifiatare e dare aria ai muscoli delle gambe.
In prossimità di due passaggi su roccia
gli amici crampi mi hanno morso ai polpacci
ma più che morsi di belve feroci
sembravano graffi di gatto domestico.
Niente paura,...nessun tentennamento e zero dubbi.
Il buio, sempre più pesto,
l'ha fatta da padrone assieme al crescere dell'intensità
della pendenza del percorso e della stanchezza...
....
così come tre/quattro brevi tratti di ripida discesa bagnata
mi hanno fatto rizzare le antenne e pensare ai tanti capitomboli
patiti su sentieri di tante altre corse di montagna.
...
Salita al 30%, lunghe corde disposte per facilitare l'avanzata di chi saliva,
tratti di sentiero attrezzato.....spinte da dietro, braccia allungate,
costanti grida di incoraggiamento sempre più accalorate e intense ...
....
... hanno materializzato una fantastica miscellanea tanto che ad un certo punto
ho iniziato a a pensare che oramai
_La Crèst de La Mughèra_
forse aveva assolto al suo compito di gara
fantasticamente da leggenda
...
Ho varcato quella soglia di fatica che rende deboli e un filo timorosi,
ho alzato gli occhi e ho incrociato la potente luce del faro posto
sul punto d'arrivo.
A distanza di oltre 24 ore,
devo ancora capire se ero vicinissimo o ancora lontano,...
...
resta il fatto che in una manciata di minuti
- in cui piedi, gambe e mani hanno arrancato all'unisono -
ho guadagnato la linea d'arrivo.
Stranamente non ho ascoltato il battito del cuore,..
..
ma forse perché il cuore era molto impegnato ad orchestrare tutti gli apparati
impegnati nell'avventura ...
Ed é stato un cuore amico, complice,
intelligente ed estremamente ponderato nella sua
immensa voglia di farmi arrivare al termine dell'Extreme di Limone.
...
Quasi pazzesco il tempo di
51'01"_Crono TDS-Live_ impiegato
per salire gli oltre 1000 metri di dislivello
....
..addirittura incredibile anche per me visto che
il mio cronografo da polso segnava 8' in più:
ho chiesto spiegazioni all'agenzia incaricata
del cronometraggio
il cui gentile impiegato mi ha "rassicurato":
nessun errore, nessuna svista.
"Hai di certo avviato il tuo cronometro
prima del via...,....succede.."
Roba da matti.
Incredibile e fantastico tutto,
..cose da non credere, roba da fregarsi le mani, roba da rifarlo
anche dopodomani,
roba da strabuzzare gli occhi e rimanere a bocca aperta,....
...
tutto inspiegabilmente perfetto
e soprattutto impensabile.
Tutto stratosfericamente vero e vissuto un centimetro alla volta.
Non si potrà chiudere qui
questa avventura unica e credo irripetibile,
....
e passerà un tempo impossibile per scordare le emozioni visitate ieri,
...
...niente e nessuno potrà rubarmi chi e cosa ho accarezzato
su quella salita oltre la fatica, lo spazio e il tempo.
L'impossibile davvero non esiste
e questa volta me lo voglio assaporare
fino all'ultima goccia.
V A M O N O S !!!
Statemi davvero molto, ma molto bene.