martedì 20 ottobre 2015

45 secondi allo schianto: Lake Garda Marathon 2015

Quando due settimane fa ho pensato di iscrivermi alla
avevo in realtà intenzione di prendere parte
 alla frazione dei 30 chilometri
per mettere nelle gambe un pò di strada in ottica di correre
una maratona autunnale.

E' evidente che la faccenda mi é scappata di mano
se domenica mattina mi sono ritrovato con 
spillato alla canotta 
un pettorale per calpestare tutti i 42195 metri
fra Malcesine e Torbole.

Scherzi dell'entusiasmo tipico dei neofiti come me.


La ventiquattr'ore in terra trentina
(bordo est/nord del lago di Garda)
 é stata decisamente avvincente
e assai diversa da come avevo immaginato;
sin'ora non avevo ancora corso la sopra menzionata maratona
(che sapevo essere tosta come poche altre)
così come ero certo di essere in precarie condizioni di forma.

Diciamo che "cercavo guai" e 
- in qualche modo -
li ho trovati.


La mia Maratona Super Compressa_
é andata molto meglio di quanto potessi sperare
e di come era lecito aspettarsi da una corsa tanto faticosa
 - su una distanza ben conosciuta -
ma attualmente assente dalla mia testa e dal mio motorino.


L'essenza del tutto é ardua da evocare a chi domenica non ha annusato l'aria
umida ma limpida della sponda orientale del lago di Garda,
del dolce scivolare fra Malcesine e Cassone
e l'impegnativa lenta e lunga ascesa sino
al successivo transito presso l'ospedale di Malcesine.
La seconda parte della LakeGarda Marathon si é
srotolata verso la porzione trentina del _Benaco_
contraddistinta da tratti in galleria, invisibili e morbide salite,
repentini cambi di direzione,
passaggi su ben fatte piste ciclabili (zona Arco)
 e un sorprendente finale con arrivo sul lungo lago di Torbole:
di certo la quarantadue chilometri con
il più piccolo traguardo mai visto.


Tutto qua ?
E i 42 chilometri con i
400 metri di dislivello complessivi ?
E la scivolosa pista pedonale lungo-lago dei primi 8 chilometri ?
E il salitone - col vento in faccia - sino al ritorno a Malcesine ?
E la galleria buia lunga 1660 metri
al termine della quale il vento giocherellone avrebbe voluto
tirarmi dentro al lago ?
....

Beh,...in realtà non sono ancora riuscito a digerire
 il peso della strada percorsa
e non so raccontare in modo snello ed asciutto la mia
maratonesca fatica numero 43.

Rachele ha fatto amicizia con una nuvola di cigni
e un paio di famigliole di germani reali 
che bazzicavano la zona arrivo
...
e al mio (arrivo) era preoccupata perché 
ci ho impiegato "così tanto tempo."
...
"Ma dov'eri finito ?" la (quasi) scontata domanda



Non credo di essere stato granché convincente 
con le mie spiegazioni perché l'ho vista annuire
come si fa con lo zio "quello strano" che capisce poco o niente.


Ho intravisto varie sagome sulle acque del lago durante la corsa
ma non mi sono
soffermato molto ad osservarle e non so di cosa si trattasse,...
...
..di sicuro c'era un gran movimento.


Da un punto di vista "tecnico-muscolare"
ho trotterellato discretamente
sino al 33° chilometro allorché
- incrociata la mitica _Monica Carlin_#
(che mi ha salutato con il suo sempre
splendido sorriso) -
imboccata la via verso Arco, in breve ho sentito
le gambe farsi pesanti ed essere non più reattive come
fino a qualche chilometro prima.
Ho iniziato ad avvertire degli impressionnati
scricchiolii provenire dalla base della schiena
e ho anche compreso
che non avrei mai più calzato il marchio
 di scarpe che avevo ai piedi..........tante e tali erano le
fitte che mi stavano iniziando ad arrivare dalle
estremità inferiori.



Ho fatto due conti, ho pensato che comunque ne
stava venendo fuori una buona galoppata e
-  una volta meditata la condotta da tenere sino alla fine -
ho sagomato il ritmo corsa in modo "quasi" automatico
portando (qualche manciata di secondi meno di tre ore_)
gambe, cuore, testa e schiena
al di là del gonfiabile d'arrivo
formato mignon

Marco Canistri speaker Docet (..)


Missione compiuta, allenamento perfetto,
soddisfazione gigante: mettere in bacheca la maratona
numero 43 arrivando entro le 3 ore
era ciò che intendevo fare ma su cui nutrivo serie perplessità.

...
...tutto qua ?


Tutto bene, tutto qua,...
almeno fino alla prossima avventura.

Buona settimana e statemi bene.


mercoledì 14 ottobre 2015

Comodamente dentro al Ciclone: meno 3

Il destino è un gran mattacchione,
..
lo sappiamo, no ?..............e molto spesso eventi attesi
da tempo ed organizzati con cura
devono sottostare - ad esempio -  ai vezzi del meteo _meteo_ballerino.

Guardando il cielo color viola-nero che incombeva
alle spalle degli amici podisti pronti
sulla linea di partenza di ALBERTO RACE 
lo scorso 4 settembre,
tra me e me pensai
....
- Tra 10 minuti saremo felicemente mangiati
da una fenomenale bomba d'acqua. 
Vamonos ! -


Poi, in quel lontano - vicinissimo 
venerdì 4 settembre,
sappiamo molto bene come invece andò a finire
(alla faccia delle premesse tragiche).....




Tutto 'sto scrivere per ridare spazio alle spettacolari immagini
(by Caterina Soprana The Best)
dei miei-nostri Topazi Gialli
e anche per andare a frugare nelle intenzioni
del cielo sopra al lago di Garda
in occasione 
- molto probabilmente -
della più inconsueta ed insensata delle mie
 quarantadue chilometri.
.....
Avevo (quasi) promesso a me stesso che
non avrei corso altre maratone prima di
(onde evitare fatiche inutili e sovraccarichi poco
graditi ai miei lombi di cristallo...)
...
ma i segnali molto poco convenzionali
- ma ineludibili -
arrivati questa sera nel corso delle (affamanti)
cinque canoniche ripetute sui 2000 metri
.....
...
non hanno lasciato spazio a dubbi.
....
O meglio: di dubbi e perplessità ne ho da vendere...
ma l'ora e cinque minuti corsa stasera nel bel mezzo
dell'amico ciclone (tipo 1) o "bomba d'acqua" che scrivere si voglia,
mi ha insinuato nella mente  il famigerato tarlo che
domenica mattina 
la Lake Garda Marathon si può davvero fare.....
....
della serie...


Tolgo un attimo le cuffie, smetto di tamburellare le dita sulla tastiera del pc
e tendo l'orecchio:
socchiudo un balcone e ammiro la pioggia (Vertical)
che in questo momento sta scendendo quasi cantando.,,


Canta, canta,.....

Ci vediamo domenica mattina 
(ma anche prima)
per far i conti.


Vamonos !!!

domenica 11 ottobre 2015

Il festaiolo e l'irritato; LakeGarda Marathon nel mirino.

Alla fine della festa
(perchè di festa ne ha fatta davvero tanta)
sembra abbia capito che era (ed é) ora di 
levarsi di mezzo e noleggiare 
(per un tempo indefinito)
una buona canna da pesca da utilizzare
su una solida barchetta
......
e andare.

E non tornare indietro....per carità !!!


Ma lascio perdere l'amena e penosa vicenda
del soggetto sopra menzionato 
per volare velocemente alle molte manifestazioni che 
si sono svolte in queste ultime ore
e delle quali potrete trovare classifiche e riferimenti vari
cliccando sui sottostanti link


In attesa di andare ad acchiappare la seconda maratona stagionale
(dopo Rotterdam - "la ventosa" - 12 aprile 2015)
e quarantatreesima complessiva,
oggi 
- a mattinata ben avviata -
ho svolto il solito rituale allenamento della domenica
che precede una mia maratona
(15 km a ritmo maratona + 6 km a ritmo medio)


Ne é uscita un'ora e mezza di corsa dalle tinte e dagli aromi 
strani e non traducibili..
e della quale poco mi va di raccontare
(non fosse altro per scaramanzia).

Tutto sommato, considerando i molti fattori
che hanno forgiato la mia (non) condizione
pro-maratona verso _Lakegarda Marathon_18/10/2015_
sono soddisfatto dei "numeri" espressi dalla corsa odierna 
e dalla gran parte delle percezioni ricavate 
dall'asfalto calpestato.

Vada come vada,.
...sarà una quarantadue chilometri unica ed irripetibile,..
...decisamente da incosciente presuntuoso.


Vi auguro una buona settimana.

A molto, molto presto.

venerdì 9 ottobre 2015

#Per _non_dimenticare _ L'onda della morte: 52 anni fa come oggi




Lo percepisco nitido come un avvenimento che _Da Sempre Mi #Brucia Dentro e Fuori_

.....

Accadde 52 anni fa, causò quasi 2 mila morti ed è una storia indimenticabile di sventatezza umana rispetto all' inaddomesticabile cupidigia delle istituzioni (Pubbliche e Private) che innanzi alla possibilità di guadagnare non esitarono a passare sopra a migliaia di esseri umani e a devastare territori già di proprio ad elevatissimo rischio idrogeologico.


Ma non stupiamoci se l'orrenda tragedia del Vajont avvenne più di cinquant'anni fa,
- partorita da un sistema politico post-II^ Guerra Mondiale -
 perché molte altre l'avevavno preceduta e molte altre l'hanno seguita 
con cause e sciacallaggi gestionali praticamente uguali.

Né più e né meno che delle stragi annunciate e pianificate.




Il disastro del Vajont


Il Vajont è un torrente. 

Nasce in Friuli e affluisce nel Piave subito dopo il confine regionale in Veneto, 
a nord di Belluno, di fronte a Longarone dove la stretta valle tra le rocce si apre 
nella più larga e urbanizzata valle del Piave. 
Qui, tra il 1957 e il 1960, fu costruita una alta diga
(la più alta al mondo, allora): 
il progetto era di ottenere energia idroelettrica da una rete di bacini che coinvolgeva 
oltre al Piave e al Vajont altri fiumi dell’area. 
Durante i lavori del Vajont, in uno di questi altri bacini, poco più a est,
nel 1959 cadde una gigantesca frana che fece traboccare il bacino
 della diga di Pontesei, uccidendo il suo sorvegliante,..
Arcangelo Tiziani,....che oggi definiremo un operaio
 diversamente abile, ..visto che era zoppo).

I primi riempimenti dell’invaso furono avviati a quote successive nel 1960,
 di fatto trascurando diversi allarmi sui rischi di frane,
e alcune frane reali senza conseguenze negli stessi mesi:
«la situazione è del tutto tranquillizzante, essendosi riscontrati soltanto degli spostamenti assolutamente irrilevanti», recitava la richiesta di portare il livello dell’invaso a quota 700 metri. 
I successivi test di tenuta furono condotti tra molte preoccupazioni degli abitanti dei paesi a valle della diga e timori scientificamente esposti da parte di molti esperti.

VAJONT

Il 9 ottobre del 1963, alle 22.39, dal versante settentrionale del monte Toc, 
 a cui è appoggiato un fianco della diga, 
si staccò un’enorme frana, che scivolò rapidamente
 nel bacino artificiale creato dalla diga del Vajont. 
La massa della frana era più grande dell’intero lago (260 milioni di metri cubi di roccia)
e quando ci precipitò dentro causò due onde gigantesche: una travolse le frazioni della valle del Vajont a est della diga, disperdendosi nel punto dove si allarga e risparmiando per pochissimo il paese di Erto; l’altra scavalcò la diga a ovest e si rovesciò sugli abitati nella valle del Piave con un percorso durato quattro minuti, poi salì sul versante opposto fino a perdere forza 
e rovesciarsi di nuovo all’indietro nella valle.

 Distrusse paesi e frazioni, soprattutto Longarone, spazzando dalla 
faccia della terra quasi duemila persone.

"La mattina dell’incidente l’ingegner Alberico Biadene, direttore dei lavori della SADE
la società che aveva costruito la diga del Vajont da poco passata sotto il controllo dell’ENEL
aveva inviato una lettera al capocantiere Mario Pancini, chiedendogli di rientrare dalle ferie. 
La lettera terminava con un post-scriptum in cui diceva di essere preoccupato per quello che stava succedendo sul versante del monte Toc:
«P.S. Mi telefona ora il geom. Rossi che le misure di questa mattina mostrano essere ancora maggiori di quelle di ieri, raggiungendo una maggiorazione del 50%!! (cioè da 20 a 30 cm). Si nota anche qualche piccola caduta di sassi al bordo ovest (verso la diga) della franaChe Iddio ce la mandi buona».
La frana che cadde quella sera aveva una massa di 260 milioni di metri cubi
I primi detriti impiegarono circa 20 secondi a raggiungere l’acqua. 
Poi, quando il grosso della frana precipitò nel lago, ci fu un rumore 
«come di un milione di camion che rovesciano un milione di cassoni di ghiaia»,
 ha raccontato al Corriere della Sera lo scrittore Mauro Corona 
che all’epoca aveva 13 anni e viveva vicino alla diga.
Intorno alle 22:00, Giancarlo Rittmeyer, quella notte di guardia alla diga,chiama l’ingegnere Biadene, rappresentante della SADE. Comunica che la montagna sta cedendo a vista d’occhio. Chiede istruzioni. Biadene cerca di calmarlo, ma lo esorta a “dormire con un occhio solo”. Nella telefonata, si intromette la centralinista di Longarone, chiedendo se ci sia pericolo anche per quel centro. Biadene le risponderebbe di non preoccuparsi, e di “dormire bene”.
La massa d’acqua cadde sulla valle dopo un salto di più di 260 metri, lasciando integra la diga. 
Aveva una tale massa e velocità che secondo alcuni studi recenti generò un onda d’urto forte come quella provocata da una piccola esplosione nucleare, e un vento fortissimo la precedette. Probabilmente molte case e persone vennero spazzate via ancora prima di essere toccate dall’acqua: quella sera in molti erano a casa e nei bar a guardare 
la finale di Coppa dei Campioni tra Glasgow Rangers e Real Madrid. 

Dei 1918 morti stimati, soltanto 1500 furono recuperati e soltanto 750 erano in condizioni tali da poter essere identificati.


Subito dopo il disastro e dopo i primi soccorsi, la comunità scientifica, i politici e i giornalisti si divisero (come di consueto) tra quelli che ritennero la frana prevedibile e quelli che invece dissero che era un evento sfortunato e non preventivabile. 

Moltissime le bugie infami e calpestanti la base della dignità di ogni essere umano coinvolto 
nella disgrazia e anche di quella di chi vi assistette 
più o meno consapevolmente.


Giustizia non é mai stata fatta in realtà,.....con un processo conclusosi nel 1997 
e che al di là di tediose lungaggini fuori da ogni sentimento di misericordia, rispetto e buon gusto
si é rivelato una delle consuete pagliacciate della "giustizia" italiana:
 QUI_ la cronistoria del processo
e dell'ennesima strage trascorsa praticamente impunita.



#Per non dimenticare.

mercoledì 7 ottobre 2015

Inventore di follie: come ti comprimo 42195 metri

La settimana scorsa é andata come in fin dei conti doveva andare 
e cioè a farsi benedire con tutti i suoi buoni propositi di corse e 
qualcos'altro.

L'evento podistico del 4 ottobre doveva essere la
Maratonella di Campalto (Venezia),
agile 30 km che intendevo correre per comprendere quanto indietro
fosse (e sia) la mia condizione
 atletica attuale.
...
Non é stata la domenica che avrei voluto,
non si é accesa la scintilla che doveva portarmi a galoppare
per due ore abbondanti alla ricerca di risposte e serenità e
la cosa mi ha disturbato oltre il lecito.


Se fossi solamente uno
  "scabinato modello base"
probabilmente
girerei cervello e cuore dall'altra parte e tirerei diritto,..
purtroppo appartengo alla schiera dei pazzoidi
(generalmente non pericolosi per gli altri)
che quando decide di piantare un chiodo
alla fine finisce con l'impiantare un pilone di 40 metri,..
..anzi di 42195 metri.


Tutta una serie di (fortuite) circostanze ha illuminato
l'alba di questa prima settimana di ottobre
catapultandomi oltre alla delusione
mista a "luna di traverso" e oltre alla voglia di andare al di là
di ciò che talvolta
- a me come a tutti -
rompe piani, programmi e progetti
(dai più semplici ai più importanti).

Ma andiamo con ordine perché prima dello sgancio
della minella acuminata
devo togliermi dalle scarpe un paio di sassolini che
proprio banalità non sono.
Per comodità
(e per evitare di perderne alcune lungo la strada)
le elenco molto scolasticamente e senza commentarle
eccessivamente,....
....visto che i fatti si commentano da soli.

1) - chi mi legge da un pò, sa bene come io non scriva di questioni
inerenti a religione, politica o mondo del lavoro:
talora faccio delle eccezioni se il fatto di cronaca
rientra apparentemente in uno di questi ambiti
ma in realtà c'entra esclusivamente con
intelligenza, buon gusto ed etica calpestata:
se cliccate QUI !!! vi farete un'idea a
cosa alludo quando tiro in ballo
la mancanza di intelligenza e una delle tante forme di
"oscenità gratuita".

E complimenti al bravo sacerdote
autore dell' ignobile esternazione.


2) - mi vengono quasi le lacrime agli occhi dalla commozione
nell'apprendere che il lungimirante e illuminato
primo cittadino della "Città Eterna"
(o Mafia Capitale o chiamatela come vi pare)
ha deciso di "regalare" 20.000 euro
(rimborsi spese fatti utilizzando la carta di credito del Comune di Roma)
alla città da egli stesso amministrata.
Grattate il seguente _Link_ e battete le mani
all'avvedutezza e alla straordinaria trasparenza
del nostro amico Ignazio - "coda di paglia".

Complimenti,....signor sindaco,.....chapeau
e perdona se non uso altri caratteri di scrittura
ma di mettere le maiuscole non me la sento proprio.


3) - ..e purtroppo siamo ancora costretti ad assistere
e inutilmente a commentare terrificanti fatti di cronaca
in cui un cittadino esasperato ed impaurito
si _difende da solo e_ lascia al suolo due
"morti ammazzati":
inaccettabilmente pazzesco.

Soluzioni ?
Alternative ?
Deterrenti ?

Mah,......


Tornando ad argomenti (fortunatamente)
molto molto molto
meno cruenti,
vado a spiegarvi come mettere in cantiere
una bellissima maratona in 11 giorni
(che maratona ? Gratta  _QUI_...)
e scartabellare la (mia) follia numero 43
sulla distanza dei 42195 metri.


Ma per narrarvi dei come e dei perché di questa "discutibile scelta"
dovrei stare qui a scrivere un paio d'ore
.....
ma non ne ho il tempo e dubito che a qualcuno possa interessare,..
..per cui ciò che conta é che da qui al 17 ottobre
avrò da fracassarvi con l'invenzione dell'anno:
la maratona compressa sulle sponde del lago di Garda,
tra la splendida Malcesine e il versante nord del suddetto lago,
...località lungo riva Torbole.


..e relativo profilo altimetrico....

...il tutto cercando di portare la pelle al di là della linea d'arrivo
....per preparare la vera maratona della stagione:

Dite che sto esagerando ?

Troppo ravvicinate ?

Non bastavano 30 chilometri d'approccio ad 
una 42 km dopo sole 4 settimane ?


Belle domande,.....niente da dire.

Qualcosa mi dice che a Torbole i metri da fare con le
lacrime agli occhi
saranno molti di più di 195.


A molto, molto presto.

E statemi bene.

venerdì 2 ottobre 2015

The (just) brave_brain: una tripletta fuori controllo.


La settimana in corso si sta rivelando 
un' accozzaglia densa di "tutto un pò"
.......
...e ciò che più mi intriga é che nelle prossime 36 ore
potrebbe materializzarsi un avvenimento strano 
(ma anche no)
a metà strada fra amicizia e scalmanate scarpette sull'asfalto...
....
grande innesco di un trampolino di lancio verso
il binomio "ottobre_novembre"
tutto da scoprire correndo.


Il buon Mel Gibson c'entra pochino
con quanto non sto per raccontarvi
perché di impavide in me ci sono solamente una parte di
intenzioni rispetto ad un teorico programma 
per domenica 4 ottobre,
...
giornata che sembra destinata ad essere dominata da 
tale da non potersi davvero definire una 
...
(..una domenica in cui potrei anche girarmi dall'altra parte e dormire
fino ad orari impossibili....)
...

...
d'altro canto però c'é uno degli amici a me più cari 
che poche ore fa mi ha chiesto di accompagnarlo in 
una avventura podistica,....
...
avventura podistica che per una serie di motivi
andrebbe molto al di là della banale
manifestazione-allenamento.

Accontentatevi del più stra-inflazionato
"tanta roba davvero"- non solo corsa....
...
perché stasera scaramanticamente non andrò oltre.


Dopo i 21097 metri della Mezza di Vicenza di quasi due settimane fa e
il simpatico ed impattante 
10.000 metri a Ghizzole di domenica scorsa,
...
consumare un trittico di corsa
(come intendo io)
sarebbe un buon rimpasto mentale oltreché atletico-muscolare.

Il prossimo vero obiettivo stagionale sarà
 la _Maratona di Verona_ in programma 
domenica 15 novembre in quella che é una delle città
 a me più care in asssoluto,
una città in cui ho studiato, lavorato, conosciuto i primi
colleghi di lavoro e in cui ho intuito che calarsi in una realtà
umana e lavorativa lontana dal proprio caldo nido domestico
non é per nulla facile ma rappresenta un passaggio
che prima o poi é (quasi) necessario compiere.


La (mia) _"Fatal Verona"_@ non ha nulla a che vedere con 
le disavventure calcistiche degli amici milanisti
ed é legata a tantissimi ricordi che 
- pur diluiti dallo scorrere del tempo -
tornano molto spesso a farmi compagnia
con immutato calore e nostalgia.

Ed é davvero una piacevole compagnia.


Parlare adesso di aspettative e trafile varie inerenti ai 
42195 metri scaligeri mi sembra assai prematuro,..
..ed é meglio che mi fermi qui,...


....cercando di rintracciare l'asso giusto nella manica giusta
e portare a casa la maratona numero 43...

...
...oggi, 
capire che cosa accadrà domenica mattina sarebbe già un "trionfo".


Statemi bene,...a presto.

domenica 27 settembre 2015

Zucca per colazione: il Diecimila che non ti aspetti.

Imprevedibilmente da ogni programma ed ogni perché,
stamattina mi sono recato in un lembo della provincia di
Vicenza che quasi ignoravo esistesse:
Ghizzole,...piccolo borgo stretto fra fossati e campi immensi
raggiungibile facilmente da casa mia soprattutto grazie
alla vicinanza del nuovissimo casello autostradale
Montegalda-Longare.
Ma questi sono tutti dettagli,..perché quel che contava era 'sta
1^Edizione della Zucca Run
manifestazione podistica competitiva sui 10 km
messa in piedi dall'Atletico Bastia
come contorno ad un ricco doppio fine settimana
di festa paesana a base
- ovviamente -
di zucca.


Pur con i normali disguidi in cui incappano gli eventi organizzati dal nulla,
anche quella di stamane ha pagato dazio a lungaggini e
 indicazioni non sempre lampanti ma,
senza fare inutilmente il fastidioso,
devo ammettere che l'impianto in toto della corsa é stato da premiare
e che da quanto costruito stamane, gli amici
dell'Atletico Bastia sapranno fare solo molto meglio
e Zucca Run potrebbe davvero assurgere a buona e simpatica podistica
di inizio autunno:
percorso sinuoso ma veloce, cambi di direzione ma nessun tratto a rallentare
la corsa,....strade ben chiuse e controllate.....

Ci vediamo nel 2016,...okay ?
...

Per quanto mi riguarda
ho preso a cuor leggero l'impegno agonistico in sé
visto che la distanza non era (e non é) delle mie preferite
e soprattutto perché volevo testare le gambe ad una distanza dalla
mezza di Vicenza di una settimana fa
(e dei residui a carico soprattutto di schiena e giunture).


Ho cercato di correre seguendo la voglia ma anche tenendo a bada
istinto e cervello
- cosa praticamente impossibile -
e ne ho ricavato una buona galoppata sul filo dei 3'47"/km,
(37'51'')
andatura per me sin troppo soddisfacente e da considerare
uno splendido allenamento in vista delle fatiche future.

Riva del Garda,Venezia, Ravenna,
Verona, Firenze, Reggio Emilia,.....
...a scelta (tra di esse) una maratona (anzi due) nell'ordine
saranno le mie fatiche future:
di certo cambierò abbigliamento da corsa e a poco mi serviranno
le scarpette ai piedi.

Non ditelo a nessuno,.....ma ho in mente di
utilizzare un'arma segreta....


Vamonos,...
..e buon inizio di settimana a tutti.