lunedì 9 novembre 2015

#Giancarlo_Per_Sempre

Scrivere non mi é affatto congeniale di questi tempi
anche se di cose da dire ne avrei molte.


Mi sento estremamente scarico 
e i fastidi fisici che mi 
impediranno di correre la Maratona di Verona 
domenica prossima
di certo non contribuiscono a regalare serenità.

Tutto passerà e a tempo debito 
tornerò ad aver voglia di scrivere
e progettare corse e obiettivi da acchiappare.


Grazie a coloro che ieri si sono prodigati nel materializzare a Dueville 
_La Brosemada 2015_ che dopo oltre 40 anni di vita
é andata in scena senza la sua anima storica
- il caro Giancarlo T.-
scomparso pochissimi giorni fa




Ciao Giancarlo, La Brosemada
e chi ti ha conosciuto 
anche per un solo istante
non farà comunque mai a meno di te,
...né ora né mai.


Ciao e grazie di tutto.


martedì 3 novembre 2015

Umiltà e grandezza: grazie Giancarlo: #SaraiSempreConMe

Vivere é come stare su una sorta di grande piazza
strapiena di gente che fa inutilmente chiasso;
ogni tanto c'é qualcuno che 
- nel silenzio piu' assoluto - 
instancabilmente si prodiga in mille attività buone.

Non é per niente consueto o facile conoscere
ed avere il pregio di incontrare sulla propria via
queste persone discrete ed umili
che elevano il tasso medio
della bontà e della disponibilità dell'intero genere umano
- che, ahimè, di solito spicca per bieco egoismo e infinita miseria -
...
Io sono stato fortunato perché ne ho trovate due-tre
sulla sdrucciolevole strada dell'esistenza:
Giancarlo era - e rimarrà per sempre - una di queste stelle dalla
luce morbida e caldissima
capace di trascinare/organizzare/accomunare
decine di persone-associazioni-comunità intere
attorno ad eventi buoni,
imprese folkloristico-sportive di grandissimo valore
e il coinvolgimento di chiunque gli chiedesse una mano
perché in difficoltà.

Personalmente gli sarò legato per sempre
perché uomo mite e limpido.
disinteressato e mai calcolatore,
generoso e in nessun caso difficile ai contatti con gli altri
benchè non amasse le luci della ribalta e detestasse
palcoscenici e platee.

Sembra ieri quando siedeva al mio fianco al capezzale di papà
durante le ultime notti del caro Sergio;
sembra ieri quando nella tarda estate del 2013 mi porse la mano
nell'inventare e costruire Alberto Race di cui
é uno dei padri fondatori.

Oggi mi é estremamente difficile e doloroso pensare
ad un'altra Alberto Race senza la sua rassicurante 
e forte presenza.

Grazie Giancarlo,
grazie perché senza di te tutti perdono qualcuno di speciale davvero,
 di buono da imitare
ed ognuno di noi ora é molto più solo e smarrito.

Saluta Alberto e stringilo forte,
 fatti dieci anni di chiacchere arretrate con
papà Sergio anche se entrambi non eravate uomini da
grandi comizi...
....ma badavate al concreto e alla semplicità.


Ciao Giancarlo, ...non ti dimenticherò mai.

mercoledì 28 ottobre 2015

La sportellata galeotta (aspettando New York City Marathon)

In attesa (e nella speranza) che schiena e giunture varie mettano giudizio,
 il tempo che mi separa dalla  Maratona di Verona 2015_
si va via via assottigliando in maniera preoccupante:
devo ancora entrare nell'ottica di correre altri quarantadue chilometri
dopo l'ottima fatica della Lake Garda Marathon_ dello scorso 18 ottobre.
Diciamo che deve ancora scoccare la scintilla
che dovrebbe portarmi caricato a pallettoni
a correre la maratona del prossimo 15 novembre
nella città scaligera a me tanto cara.


Pur con un certo fastidio sto assistendo alla querelle tra le fazioni opposte
inneggianti l'una al nostro _Valentino_Rossi_ 
(tra cui metto pure io #IoStoConVale_) e il pilota spagnolo Marc Marquez_.
Tutto é nato da una caduta (e tutta una gara di Moto Gp) in cui i due piloti
se le sono "date di santa" ragione......
...il tutto in favore di un terzo pilota
che molto probabilmente finirà con il vincere 
il titolo mondiale (Jorge Lorenzo).


Non vado oltre ad una discussione che sta infiammando Social Network, 
giornalisti e sportivi di tutto il mondo.....
....anche se tifo Valentino Rossi da una vita e mi auguro
che nel prossimo gran premio il pilota di Tavullia riesca a sovvertire un
pronostico che pare già scritto......

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(La questione in sè é rivoltante perché in un evento sportivo 
non dovrebbero esserci
porcherie, scorrettezze e tanta insulsa dietrologia...
..e in questo caso lo sport autentico 
ha ancora una volta perso dieci milioni di punti).


Domenica 1 novembre è il giorno della  _New York City Marathon 2015_ ,
 la gara di corsa sulla distanza 42.195 km più partecipata al mondo. 
Disputata la prima volta nel 1970 con 172 partecipanti che 
percorrevano più volte un viale di Central Park,
oggi la corsa copre tutti e cinque i distretti
 della città di New York e richiama da ovunque
 sia atleti professionisti che amatoriali. 
Coincidendo con la  giornata da noi dedicata alle persone che ci hanno lasciato
  parlando della corsa di  New York é quasi d'obbligo ricordare Grete Waitz,
 una delle più grandi fondiste della storia,
 norvegese di Oslo,
 morta a causa di un tumore nel 2011 all’età di 57 anni:
 l’atleta scandinava ha dato lustro alla New York City Marathon negli
 anni ottanta, vincendola nove volte e contribuendo
 in misura sensibile alla crescita della corsa, 
non solo per il fascino della Grande mela.


Passo come un treno sopra all'insignificante 
"ricorrenza" di _Halloween_
- a noi assolutamente estranea -
perché non mi dice nulla se non che 
rappresenta l'ennesimo "pacchetto businnes" messo
in piedi per alimentare un'occasione per far 
raggranellare soldi a locali, aziende e svariati marchi commerciali.


Preferisco pensare ad altro,...magari a correre
e ad acchiappare "il maratonesco traguardo" 
numero....


A presto.

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P.S.

(Forza Giancarlo......non mollare.)

domenica 25 ottobre 2015

Forza Giancarlo.

Sono assai dibattuto se scrivere o meno queste poche righe
ed occuparmi di alcuni argomenti che ho per la testa.
Negli ultimi giorni una brutta notizia
(legata ad un problema di salute molto serio)
riguardante un caro amico mi sta 
preoccupando parecchio.
Per ovvi motivi di opportunità legati a riservatezza e buon senso
non farò il nome dell'amico
che fra le altre mille attività ha 
fortissimamente sostenuto anche
ALBERTO  RACE sin dai suoi albori.

Persona generosa e lungimirante, uomo dolce ed estremamente attento agli altri,
Giancarlo ora deve badare a sè e ai suoi guai di salute.


Non me ne abbiano i tanti carissimi amici podisti che oggi
hanno onorato la mitica 30^ Venice Marathon....
...
ma benchè non ne sia oramai più capace,
oggi e finchè ci sarà speranza,
il mio pensiero andra' al caro Giancarlo e alla sua 
lotta per la vita.
...
Un abbraccio stretto,....non andartene,  ti prego.

A presto.

martedì 20 ottobre 2015

45 secondi allo schianto: Lake Garda Marathon 2015

Quando due settimane fa ho pensato di iscrivermi alla
avevo in realtà intenzione di prendere parte
 alla frazione dei 30 chilometri
per mettere nelle gambe un pò di strada in ottica di correre
una maratona autunnale.

E' evidente che la faccenda mi é scappata di mano
se domenica mattina mi sono ritrovato con 
spillato alla canotta 
un pettorale per calpestare tutti i 42195 metri
fra Malcesine e Torbole.

Scherzi dell'entusiasmo tipico dei neofiti come me.


La ventiquattr'ore in terra trentina
(bordo est/nord del lago di Garda)
 é stata decisamente avvincente
e assai diversa da come avevo immaginato;
sin'ora non avevo ancora corso la sopra menzionata maratona
(che sapevo essere tosta come poche altre)
così come ero certo di essere in precarie condizioni di forma.

Diciamo che "cercavo guai" e 
- in qualche modo -
li ho trovati.


La mia Maratona Super Compressa_
é andata molto meglio di quanto potessi sperare
e di come era lecito aspettarsi da una corsa tanto faticosa
 - su una distanza ben conosciuta -
ma attualmente assente dalla mia testa e dal mio motorino.


L'essenza del tutto é ardua da evocare a chi domenica non ha annusato l'aria
umida ma limpida della sponda orientale del lago di Garda,
del dolce scivolare fra Malcesine e Cassone
e l'impegnativa lenta e lunga ascesa sino
al successivo transito presso l'ospedale di Malcesine.
La seconda parte della LakeGarda Marathon si é
srotolata verso la porzione trentina del _Benaco_
contraddistinta da tratti in galleria, invisibili e morbide salite,
repentini cambi di direzione,
passaggi su ben fatte piste ciclabili (zona Arco)
 e un sorprendente finale con arrivo sul lungo lago di Torbole:
di certo la quarantadue chilometri con
il più piccolo traguardo mai visto.


Tutto qua ?
E i 42 chilometri con i
400 metri di dislivello complessivi ?
E la scivolosa pista pedonale lungo-lago dei primi 8 chilometri ?
E il salitone - col vento in faccia - sino al ritorno a Malcesine ?
E la galleria buia lunga 1660 metri
al termine della quale il vento giocherellone avrebbe voluto
tirarmi dentro al lago ?
....

Beh,...in realtà non sono ancora riuscito a digerire
 il peso della strada percorsa
e non so raccontare in modo snello ed asciutto la mia
maratonesca fatica numero 43.

Rachele ha fatto amicizia con una nuvola di cigni
e un paio di famigliole di germani reali 
che bazzicavano la zona arrivo
...
e al mio (arrivo) era preoccupata perché 
ci ho impiegato "così tanto tempo."
...
"Ma dov'eri finito ?" la (quasi) scontata domanda



Non credo di essere stato granché convincente 
con le mie spiegazioni perché l'ho vista annuire
come si fa con lo zio "quello strano" che capisce poco o niente.


Ho intravisto varie sagome sulle acque del lago durante la corsa
ma non mi sono
soffermato molto ad osservarle e non so di cosa si trattasse,...
...
..di sicuro c'era un gran movimento.


Da un punto di vista "tecnico-muscolare"
ho trotterellato discretamente
sino al 33° chilometro allorché
- incrociata la mitica _Monica Carlin_#
(che mi ha salutato con il suo sempre
splendido sorriso) -
imboccata la via verso Arco, in breve ho sentito
le gambe farsi pesanti ed essere non più reattive come
fino a qualche chilometro prima.
Ho iniziato ad avvertire degli impressionnati
scricchiolii provenire dalla base della schiena
e ho anche compreso
che non avrei mai più calzato il marchio
 di scarpe che avevo ai piedi..........tante e tali erano le
fitte che mi stavano iniziando ad arrivare dalle
estremità inferiori.



Ho fatto due conti, ho pensato che comunque ne
stava venendo fuori una buona galoppata e
-  una volta meditata la condotta da tenere sino alla fine -
ho sagomato il ritmo corsa in modo "quasi" automatico
portando (qualche manciata di secondi meno di tre ore_)
gambe, cuore, testa e schiena
al di là del gonfiabile d'arrivo
formato mignon

Marco Canistri speaker Docet (..)


Missione compiuta, allenamento perfetto,
soddisfazione gigante: mettere in bacheca la maratona
numero 43 arrivando entro le 3 ore
era ciò che intendevo fare ma su cui nutrivo serie perplessità.

...
...tutto qua ?


Tutto bene, tutto qua,...
almeno fino alla prossima avventura.

Buona settimana e statemi bene.


mercoledì 14 ottobre 2015

Comodamente dentro al Ciclone: meno 3

Il destino è un gran mattacchione,
..
lo sappiamo, no ?..............e molto spesso eventi attesi
da tempo ed organizzati con cura
devono sottostare - ad esempio -  ai vezzi del meteo _meteo_ballerino.

Guardando il cielo color viola-nero che incombeva
alle spalle degli amici podisti pronti
sulla linea di partenza di ALBERTO RACE 
lo scorso 4 settembre,
tra me e me pensai
....
- Tra 10 minuti saremo felicemente mangiati
da una fenomenale bomba d'acqua. 
Vamonos ! -


Poi, in quel lontano - vicinissimo 
venerdì 4 settembre,
sappiamo molto bene come invece andò a finire
(alla faccia delle premesse tragiche).....




Tutto 'sto scrivere per ridare spazio alle spettacolari immagini
(by Caterina Soprana The Best)
dei miei-nostri Topazi Gialli
e anche per andare a frugare nelle intenzioni
del cielo sopra al lago di Garda
in occasione 
- molto probabilmente -
della più inconsueta ed insensata delle mie
 quarantadue chilometri.
.....
Avevo (quasi) promesso a me stesso che
non avrei corso altre maratone prima di
(onde evitare fatiche inutili e sovraccarichi poco
graditi ai miei lombi di cristallo...)
...
ma i segnali molto poco convenzionali
- ma ineludibili -
arrivati questa sera nel corso delle (affamanti)
cinque canoniche ripetute sui 2000 metri
.....
...
non hanno lasciato spazio a dubbi.
....
O meglio: di dubbi e perplessità ne ho da vendere...
ma l'ora e cinque minuti corsa stasera nel bel mezzo
dell'amico ciclone (tipo 1) o "bomba d'acqua" che scrivere si voglia,
mi ha insinuato nella mente  il famigerato tarlo che
domenica mattina 
la Lake Garda Marathon si può davvero fare.....
....
della serie...


Tolgo un attimo le cuffie, smetto di tamburellare le dita sulla tastiera del pc
e tendo l'orecchio:
socchiudo un balcone e ammiro la pioggia (Vertical)
che in questo momento sta scendendo quasi cantando.,,


Canta, canta,.....

Ci vediamo domenica mattina 
(ma anche prima)
per far i conti.


Vamonos !!!

domenica 11 ottobre 2015

Il festaiolo e l'irritato; LakeGarda Marathon nel mirino.

Alla fine della festa
(perchè di festa ne ha fatta davvero tanta)
sembra abbia capito che era (ed é) ora di 
levarsi di mezzo e noleggiare 
(per un tempo indefinito)
una buona canna da pesca da utilizzare
su una solida barchetta
......
e andare.

E non tornare indietro....per carità !!!


Ma lascio perdere l'amena e penosa vicenda
del soggetto sopra menzionato 
per volare velocemente alle molte manifestazioni che 
si sono svolte in queste ultime ore
e delle quali potrete trovare classifiche e riferimenti vari
cliccando sui sottostanti link


In attesa di andare ad acchiappare la seconda maratona stagionale
(dopo Rotterdam - "la ventosa" - 12 aprile 2015)
e quarantatreesima complessiva,
oggi 
- a mattinata ben avviata -
ho svolto il solito rituale allenamento della domenica
che precede una mia maratona
(15 km a ritmo maratona + 6 km a ritmo medio)


Ne é uscita un'ora e mezza di corsa dalle tinte e dagli aromi 
strani e non traducibili..
e della quale poco mi va di raccontare
(non fosse altro per scaramanzia).

Tutto sommato, considerando i molti fattori
che hanno forgiato la mia (non) condizione
pro-maratona verso _Lakegarda Marathon_18/10/2015_
sono soddisfatto dei "numeri" espressi dalla corsa odierna 
e dalla gran parte delle percezioni ricavate 
dall'asfalto calpestato.

Vada come vada,.
...sarà una quarantadue chilometri unica ed irripetibile,..
...decisamente da incosciente presuntuoso.


Vi auguro una buona settimana.

A molto, molto presto.

venerdì 9 ottobre 2015

#Per _non_dimenticare _ L'onda della morte: 52 anni fa come oggi




Lo percepisco nitido come un avvenimento che _Da Sempre Mi #Brucia Dentro e Fuori_

.....

Accadde 52 anni fa, causò quasi 2 mila morti ed è una storia indimenticabile di sventatezza umana rispetto all' inaddomesticabile cupidigia delle istituzioni (Pubbliche e Private) che innanzi alla possibilità di guadagnare non esitarono a passare sopra a migliaia di esseri umani e a devastare territori già di proprio ad elevatissimo rischio idrogeologico.


Ma non stupiamoci se l'orrenda tragedia del Vajont avvenne più di cinquant'anni fa,
- partorita da un sistema politico post-II^ Guerra Mondiale -
 perché molte altre l'avevavno preceduta e molte altre l'hanno seguita 
con cause e sciacallaggi gestionali praticamente uguali.

Né più e né meno che delle stragi annunciate e pianificate.




Il disastro del Vajont


Il Vajont è un torrente. 

Nasce in Friuli e affluisce nel Piave subito dopo il confine regionale in Veneto, 
a nord di Belluno, di fronte a Longarone dove la stretta valle tra le rocce si apre 
nella più larga e urbanizzata valle del Piave. 
Qui, tra il 1957 e il 1960, fu costruita una alta diga
(la più alta al mondo, allora): 
il progetto era di ottenere energia idroelettrica da una rete di bacini che coinvolgeva 
oltre al Piave e al Vajont altri fiumi dell’area. 
Durante i lavori del Vajont, in uno di questi altri bacini, poco più a est,
nel 1959 cadde una gigantesca frana che fece traboccare il bacino
 della diga di Pontesei, uccidendo il suo sorvegliante,..
Arcangelo Tiziani,....che oggi definiremo un operaio
 diversamente abile, ..visto che era zoppo).

I primi riempimenti dell’invaso furono avviati a quote successive nel 1960,
 di fatto trascurando diversi allarmi sui rischi di frane,
e alcune frane reali senza conseguenze negli stessi mesi:
«la situazione è del tutto tranquillizzante, essendosi riscontrati soltanto degli spostamenti assolutamente irrilevanti», recitava la richiesta di portare il livello dell’invaso a quota 700 metri. 
I successivi test di tenuta furono condotti tra molte preoccupazioni degli abitanti dei paesi a valle della diga e timori scientificamente esposti da parte di molti esperti.

VAJONT

Il 9 ottobre del 1963, alle 22.39, dal versante settentrionale del monte Toc, 
 a cui è appoggiato un fianco della diga, 
si staccò un’enorme frana, che scivolò rapidamente
 nel bacino artificiale creato dalla diga del Vajont. 
La massa della frana era più grande dell’intero lago (260 milioni di metri cubi di roccia)
e quando ci precipitò dentro causò due onde gigantesche: una travolse le frazioni della valle del Vajont a est della diga, disperdendosi nel punto dove si allarga e risparmiando per pochissimo il paese di Erto; l’altra scavalcò la diga a ovest e si rovesciò sugli abitati nella valle del Piave con un percorso durato quattro minuti, poi salì sul versante opposto fino a perdere forza 
e rovesciarsi di nuovo all’indietro nella valle.

 Distrusse paesi e frazioni, soprattutto Longarone, spazzando dalla 
faccia della terra quasi duemila persone.

"La mattina dell’incidente l’ingegner Alberico Biadene, direttore dei lavori della SADE
la società che aveva costruito la diga del Vajont da poco passata sotto il controllo dell’ENEL
aveva inviato una lettera al capocantiere Mario Pancini, chiedendogli di rientrare dalle ferie. 
La lettera terminava con un post-scriptum in cui diceva di essere preoccupato per quello che stava succedendo sul versante del monte Toc:
«P.S. Mi telefona ora il geom. Rossi che le misure di questa mattina mostrano essere ancora maggiori di quelle di ieri, raggiungendo una maggiorazione del 50%!! (cioè da 20 a 30 cm). Si nota anche qualche piccola caduta di sassi al bordo ovest (verso la diga) della franaChe Iddio ce la mandi buona».
La frana che cadde quella sera aveva una massa di 260 milioni di metri cubi
I primi detriti impiegarono circa 20 secondi a raggiungere l’acqua. 
Poi, quando il grosso della frana precipitò nel lago, ci fu un rumore 
«come di un milione di camion che rovesciano un milione di cassoni di ghiaia»,
 ha raccontato al Corriere della Sera lo scrittore Mauro Corona 
che all’epoca aveva 13 anni e viveva vicino alla diga.
Intorno alle 22:00, Giancarlo Rittmeyer, quella notte di guardia alla diga,chiama l’ingegnere Biadene, rappresentante della SADE. Comunica che la montagna sta cedendo a vista d’occhio. Chiede istruzioni. Biadene cerca di calmarlo, ma lo esorta a “dormire con un occhio solo”. Nella telefonata, si intromette la centralinista di Longarone, chiedendo se ci sia pericolo anche per quel centro. Biadene le risponderebbe di non preoccuparsi, e di “dormire bene”.
La massa d’acqua cadde sulla valle dopo un salto di più di 260 metri, lasciando integra la diga. 
Aveva una tale massa e velocità che secondo alcuni studi recenti generò un onda d’urto forte come quella provocata da una piccola esplosione nucleare, e un vento fortissimo la precedette. Probabilmente molte case e persone vennero spazzate via ancora prima di essere toccate dall’acqua: quella sera in molti erano a casa e nei bar a guardare 
la finale di Coppa dei Campioni tra Glasgow Rangers e Real Madrid. 

Dei 1918 morti stimati, soltanto 1500 furono recuperati e soltanto 750 erano in condizioni tali da poter essere identificati.


Subito dopo il disastro e dopo i primi soccorsi, la comunità scientifica, i politici e i giornalisti si divisero (come di consueto) tra quelli che ritennero la frana prevedibile e quelli che invece dissero che era un evento sfortunato e non preventivabile. 

Moltissime le bugie infami e calpestanti la base della dignità di ogni essere umano coinvolto 
nella disgrazia e anche di quella di chi vi assistette 
più o meno consapevolmente.


Giustizia non é mai stata fatta in realtà,.....con un processo conclusosi nel 1997 
e che al di là di tediose lungaggini fuori da ogni sentimento di misericordia, rispetto e buon gusto
si é rivelato una delle consuete pagliacciate della "giustizia" italiana:
 QUI_ la cronistoria del processo
e dell'ennesima strage trascorsa praticamente impunita.



#Per non dimenticare.

mercoledì 7 ottobre 2015

Inventore di follie: come ti comprimo 42195 metri

La settimana scorsa é andata come in fin dei conti doveva andare 
e cioè a farsi benedire con tutti i suoi buoni propositi di corse e 
qualcos'altro.

L'evento podistico del 4 ottobre doveva essere la
Maratonella di Campalto (Venezia),
agile 30 km che intendevo correre per comprendere quanto indietro
fosse (e sia) la mia condizione
 atletica attuale.
...
Non é stata la domenica che avrei voluto,
non si é accesa la scintilla che doveva portarmi a galoppare
per due ore abbondanti alla ricerca di risposte e serenità e
la cosa mi ha disturbato oltre il lecito.


Se fossi solamente uno
  "scabinato modello base"
probabilmente
girerei cervello e cuore dall'altra parte e tirerei diritto,..
purtroppo appartengo alla schiera dei pazzoidi
(generalmente non pericolosi per gli altri)
che quando decide di piantare un chiodo
alla fine finisce con l'impiantare un pilone di 40 metri,..
..anzi di 42195 metri.


Tutta una serie di (fortuite) circostanze ha illuminato
l'alba di questa prima settimana di ottobre
catapultandomi oltre alla delusione
mista a "luna di traverso" e oltre alla voglia di andare al di là
di ciò che talvolta
- a me come a tutti -
rompe piani, programmi e progetti
(dai più semplici ai più importanti).

Ma andiamo con ordine perché prima dello sgancio
della minella acuminata
devo togliermi dalle scarpe un paio di sassolini che
proprio banalità non sono.
Per comodità
(e per evitare di perderne alcune lungo la strada)
le elenco molto scolasticamente e senza commentarle
eccessivamente,....
....visto che i fatti si commentano da soli.

1) - chi mi legge da un pò, sa bene come io non scriva di questioni
inerenti a religione, politica o mondo del lavoro:
talora faccio delle eccezioni se il fatto di cronaca
rientra apparentemente in uno di questi ambiti
ma in realtà c'entra esclusivamente con
intelligenza, buon gusto ed etica calpestata:
se cliccate QUI !!! vi farete un'idea a
cosa alludo quando tiro in ballo
la mancanza di intelligenza e una delle tante forme di
"oscenità gratuita".

E complimenti al bravo sacerdote
autore dell' ignobile esternazione.


2) - mi vengono quasi le lacrime agli occhi dalla commozione
nell'apprendere che il lungimirante e illuminato
primo cittadino della "Città Eterna"
(o Mafia Capitale o chiamatela come vi pare)
ha deciso di "regalare" 20.000 euro
(rimborsi spese fatti utilizzando la carta di credito del Comune di Roma)
alla città da egli stesso amministrata.
Grattate il seguente _Link_ e battete le mani
all'avvedutezza e alla straordinaria trasparenza
del nostro amico Ignazio - "coda di paglia".

Complimenti,....signor sindaco,.....chapeau
e perdona se non uso altri caratteri di scrittura
ma di mettere le maiuscole non me la sento proprio.


3) - ..e purtroppo siamo ancora costretti ad assistere
e inutilmente a commentare terrificanti fatti di cronaca
in cui un cittadino esasperato ed impaurito
si _difende da solo e_ lascia al suolo due
"morti ammazzati":
inaccettabilmente pazzesco.

Soluzioni ?
Alternative ?
Deterrenti ?

Mah,......


Tornando ad argomenti (fortunatamente)
molto molto molto
meno cruenti,
vado a spiegarvi come mettere in cantiere
una bellissima maratona in 11 giorni
(che maratona ? Gratta  _QUI_...)
e scartabellare la (mia) follia numero 43
sulla distanza dei 42195 metri.


Ma per narrarvi dei come e dei perché di questa "discutibile scelta"
dovrei stare qui a scrivere un paio d'ore
.....
ma non ne ho il tempo e dubito che a qualcuno possa interessare,..
..per cui ciò che conta é che da qui al 17 ottobre
avrò da fracassarvi con l'invenzione dell'anno:
la maratona compressa sulle sponde del lago di Garda,
tra la splendida Malcesine e il versante nord del suddetto lago,
...località lungo riva Torbole.


..e relativo profilo altimetrico....

...il tutto cercando di portare la pelle al di là della linea d'arrivo
....per preparare la vera maratona della stagione:

Dite che sto esagerando ?

Troppo ravvicinate ?

Non bastavano 30 chilometri d'approccio ad 
una 42 km dopo sole 4 settimane ?


Belle domande,.....niente da dire.

Qualcosa mi dice che a Torbole i metri da fare con le
lacrime agli occhi
saranno molti di più di 195.


A molto, molto presto.

E statemi bene.