Non vengo meno al personale codice etico che mi sono imposto come regola di questo spazio web (vale a dire non parlare di politica, religione o utilizzare "linguaggio" scurrile"), ma dinnanzi all'imponenza della figura di Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II) non esito ad esprimere tutta la mia ammirazione e commozione; dal 1978 al 2005 ha rappresentato una presenza costante nella mia esistenza senza peraltro influenzare le mie scelte e i miei atteggiamenti di uomo, padre ed essere umano. Il papa venuto dall'est ha lasciato un ricordo splendido e l'autentico esempio di uomo vero, forte e fantasticamente diplomatico. Non mi dilungo oltre perché ogni parola rischia di essere di troppo e/o banale. Chi ha avuto la fortuna di viverne consapevolmente (o quasi) il lungo pontificato, si ritenga un privilegiato: l'espressione religiosa di ognuno di noi poi, é tutta un'altra cosa.
Non ho né le capacità né le conoscenze per valutare la bontà delle decisioni formali adottate dal clero circa la beatificazione di Karol Wojtyla....ma io, piccolo uomo della strada, serbo di lui un ricordo meraviglioso e questo é più che sufficiente.
Grandissimo.
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