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Il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione
della violenza contro le donne, non è una data a caso.
E' il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960
nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo.
Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie,
furono torturate, massacrate, strangolate.
Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente.
Non sempre, non ovunque, le cose sono cambiate
da quel giorno: basti pensare alle bambine dell'India che
quasi ogni giorno vengono stuprate e uccise, ma anche
a casa nostra, dove la violenza contro le donne
è spesso nascosta in ambito domestico.
La Giornata è stata istituita dall'Onu
con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999.
La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne.
E la stessa Dichiarazione adottata dall'Assemblea Generale Onu
parla di violenza contro le donne come di
"uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali
le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini".
I dati dell'Onu rivelano che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza
fisica o sessuale, dal proprio partner o da un'altra persona.
Il rapporto sottolinea anche che due terzi delle vittime
degli omicidi in ambito familiare sono donne.
Dalla ricerca Onu arriva anche la conferma che
prosegue la discriminazione in ambito lavorativo tra uomini e donne.
I tassi di disoccupazione rimangono piu' elevati per le lavoratrici,
e le donne occupate a tempo pieno nella maggior parte dei Paesi
hanno uno stipendio che va dal 70% al 90% di quello dei colleghi maschi.
E in Italia, secondo i dati Istat di giugno 2015, 6 milioni 788 mila donne
hanno subito nel corso della propria vita una violenza fisica o sessuale.
Si tratta del 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, quasi una su tre.
Ma se negli ultimi 5 anni sono leggermente diminuite
le violenze fisiche o sessuali,
ma aumenta invece la percentuale dei figli che vi assistono.
Non credo occorra aggiungere molto altro alle sopra scritte considerazioni
che come uomo mi fanno inorridire
come la peggiore delle malattie contro natura.
Forse giornate come questa servono a qualcosa
o forse non servono a nulla perché
la maledetta indole bastarda di chi alza le mani
sulla propria compagna o sulla propria partner
difficilmente scomparirà dal suo DNA malato e infame.
Personalmente sarei propenso ad attuare nella pratica quotidiana
una legislazione pesante e ruvida atta a punire chi si macchia
del delitto di violenza sulle donne
ed eliminerei la possibilità di patteggiamento o di sconti di pena:
il posto di chi si comporta da violento vigliacco
é solamente una cella di massima sicurezza
per il resto dei suoi inutili giorni.
#25novembre_é_ogni_giorno
Statemi bene, a presto.
della violenza contro le donne, non è una data a caso.
E' il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960
nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo.
Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie,
furono torturate, massacrate, strangolate.
Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente.
Non sempre, non ovunque, le cose sono cambiate
da quel giorno: basti pensare alle bambine dell'India che
quasi ogni giorno vengono stuprate e uccise, ma anche
a casa nostra, dove la violenza contro le donne
è spesso nascosta in ambito domestico.
La Giornata è stata istituita dall'Onu
con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999.
La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne.
E la stessa Dichiarazione adottata dall'Assemblea Generale Onu
parla di violenza contro le donne come di
"uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali
le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini".
I dati dell'Onu rivelano che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza
fisica o sessuale, dal proprio partner o da un'altra persona.
Il rapporto sottolinea anche che due terzi delle vittime
degli omicidi in ambito familiare sono donne.
Dalla ricerca Onu arriva anche la conferma che
prosegue la discriminazione in ambito lavorativo tra uomini e donne.
I tassi di disoccupazione rimangono piu' elevati per le lavoratrici,
e le donne occupate a tempo pieno nella maggior parte dei Paesi
hanno uno stipendio che va dal 70% al 90% di quello dei colleghi maschi.
E in Italia, secondo i dati Istat di giugno 2015, 6 milioni 788 mila donne
hanno subito nel corso della propria vita una violenza fisica o sessuale.
Si tratta del 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, quasi una su tre.
Ma se negli ultimi 5 anni sono leggermente diminuite
le violenze fisiche o sessuali,
ma aumenta invece la percentuale dei figli che vi assistono.
Non credo occorra aggiungere molto altro alle sopra scritte considerazioni
che come uomo mi fanno inorridire
come la peggiore delle malattie contro natura.
Forse giornate come questa servono a qualcosa
o forse non servono a nulla perché
la maledetta indole bastarda di chi alza le mani
sulla propria compagna o sulla propria partner
difficilmente scomparirà dal suo DNA malato e infame.
Personalmente sarei propenso ad attuare nella pratica quotidiana
una legislazione pesante e ruvida atta a punire chi si macchia
del delitto di violenza sulle donne
ed eliminerei la possibilità di patteggiamento o di sconti di pena:
il posto di chi si comporta da violento vigliacco
é solamente una cella di massima sicurezza
per il resto dei suoi inutili giorni.
#25novembre_é_ogni_giorno
Statemi bene, a presto.