domenica 15 aprile 2012

Una domenica a metà

La tragedia accaduta ieri su un campo di calcio riempie l'aria e personalmente mi sta lasciando sbigottito: non é la prima vigliaccata servita dal destino e non sarà nemmeno l'ultima.
Allargare le braccia e trarre l'ennesimo e amaro lunghissimo sospiro........non ci sono alternative al vivere ancora, al meglio e assaporando ogni lampo di felicità del cuore come se fosse l'ultimo.
No,...non sono tragico: rifletteteci un attimo e non potrete che darmi ragione
Nulla da aggiungere a quanto scritto la notte scorsa.


A Rotterdam la maratona femminile ha visto la bellissima prestazione di Valeria Straneo che ha fissato il nuovo primato italiano in maratona (2^ assoluta) che le vale l'ammissione alla maratona olimpica di Londra.
Alla Barclays Milano City Marathon (troppo banale e di scarso impatto chiamarla italianamente Maratona di Milano..) vittoria keniana con buon successo complessivo della manifestazione pur se in una giornata sferzata dal maltempo (CLICCATE QUI PER I DETTAGLI).
S'é corsa anche la Maratona di Parigi (Biwott vincitore in 2h 05' e rotti.....da paura !!!) così come si é disputata la Puro 10000 in quel di Zané.

Tutti magnifici, tutti campioni.


Dal canto mio poco da raccontare ....e la cosa é strana visto che la settimana precedente la maratona più attesa sono generalmente abbastanza vulcanico, tirato al massimo....o quasi.
La voglia di correre stamattina proprio non c'era e l'idea di infilarmi sotto ad un freddo acquazzone per la terza volta in cinque giorni......mi dava la nausea.



Tra un rinvio e l'altro, uno sbadiglio e un'occhiata ai programmi in TV, alle undici e mezzo Anna mi ha scaraventato fuori di casa (beh, scaraventato no,..però..).
Pioggia, freddo, gambe durissime, ....mente altrove,..
Ma come altre volte, anche stamane,  si é materializzata in poche decine di metri una sorta di inspiegabile trasmutazione spazio-tempo-motivazionale: ho suddiviso i successivi 90 minuti correndo come da programma 15 km a ritmo maratona più altri 6 ad andature miste.
Niente previsioni e tempistiche....e se volete chiamatela pure scaramanzia patologica.

 Ripenso al povero Piermario Morosini, alla sua solo apparente vita felice (funestata da lutti di ogni tipo)...ripenso agli amici che sono a Boston e che domani correranno "la maratona di tutte le maratone",
...penso alla nostra effimera esistenza e alle sue infinite sfaccettature.

Dopo ogni evento avverso é indispensabile fermarsi e riflettere,.. anche se la riflessione é breve, scontata, fatta mille volte e magari non serve a granchè.. 
Un attimo dopo non c'é alternativa ed é necessario procedere....
......con un dolore in più ma BISOGNA ANDARE AVANTI anche se la vita molto spesso non é per niente uno spettacolo.

A presto, statemi bene.

Lo spettacolo NON deve andare avanti.

Piermario Morosini , giocatore del Livorno, é scomparso in seguito ad una probabile fatale (ed imprevedibile) anomalia elettromeccanica cardiaca  ieri pomeriggio durante la partita di
serie B, Pescara-Livorno.
Sbigottimento, dolore, rabbia ed incredulità per un tragico evento che sembra impossibile possa ancora accadere nello sport agonistico supercontrollato del terzo millennio.
Eppure accade (il pallavolista Bovolenta alcune setimane fa, il calciatore di premier League dieci giorni or sono..... e qualche altro vittima dell'imponderabile (in serie minori) ma di eguale tragica importanza.

Forse in questi casi é concesso anche umanamente allargare le braccia ed essere in qualche modo fatalisti,..ma la cosa rattrista, il sentirsi impotenti devasta le anime di chi resta, addolora:
 allo stesso tempo occorre ferocemente essere attenti e cacciatori di eventuali anomalie - superficialità del sistema deputato ai controlli sanitari su soggetti che praticano sport ad un certo livello....ma anche tra i comuni appassionati non-stipendiati della domenica,..
La tutela della salute, la salvaguardia della vita ....prescindono  assolutamente dalla platea che osserva, dalla passione, dal businnes, dai media a caccia del macabro avvenimento da schiaffare in prima pagina
e dal capro espiatorio da trovare a tutti i costi.
Vere abberrità del nostro tempo.
Cerchiamo di lasciare da parte il sensionalismo-macabramente
"tornaconto economico in termine di clamore"
 e piangiamo-preghiamo (ognuno come crede) il giovanissimo  Morosini che credeva di rincorrere una sfera di cuoio e senza preavviso,  ha invece trovato la morte.
Ciao Piermario,,.ti ricorderemo, non dubitarne mai.

sabato 14 aprile 2012

Aspettando (anche) Boston Marathon 2012

La Maratona di Boston è la 42195 metri più datata del pianeta maratona.
Ed é (e rimarrà) uno dei miei sogni di podista di quarta categoria.
 Boston non è solo 2011 e record negati, é anche una maratona con i tempi di qualificazione per gli amatori, partenza in tre ondate e nove gabbie per ciascuna ondata, oltre 35.000 iscritti, ed una città a disposizione della corsa di lunedì!
Nel 1967 una signora decise di correre la maratona travestita da uomo e accompagnata dal fidanzato ed alcuni amici.
Alle donne non era permesso di correre la maratona.
Scoperto l'inganno, gli organizzatori cercarono di metterla fisicamente fuori dalla corsa, ma i suoi accompagnatori fecero bene scudo e giunse al traguardo.


 Nel 2011 un grido mi rimase quasi inesploso in gola......
(...Geoffrey Mutai - 2:03:02, nuova migliore prestazione MONDIALE  !!!),
visto che a causa di un elaborato conteggio fra i metri percorsi e la pendenza media del tracciato,
la Boston Marathon é una gara dai risultati cronometrici validi ma non omologabili...
Bell'intrigo questo (CLICCATE QUI e ne capirete di più).
Chiaramente Geoffrey Muntai rimane un extraterrestre in ogni caso, omologazione o meno.


Il lunedì del Patriota sarà caratterizzato da temperature ideali per correre e magari ci fosse anche un filo di vento alle spalle...
Un filo,..non troppo.

Nel gelido febbraio del 1997 partecipai ad un congresso a Boston e rimasi incantato dalla particolarità della città del New England, affacciata sull'Atlantico e appoggiata sulle sponde di due fiumi (il Charles e il Mystic). Ricordo i molti quartieri stile inglese, il porto, i grattacieli , il museo of Fine Arts e i simboli della metropoli:
le aragoste e le scarpette da corsa.
Foto maratona b a Boston

Sono trascorsi molti anni da quel viaggio ma il fascino tutto britannico di quella città mi é rimasto dentro, ......inalterato.

Un grande in bocca al lupo agli amici podisti che lunedì vivranno la 116^ edizione della maratona nord americana e che finalmente mi potranno raccontare della loro personale
"heartbreak hill".

A presto.

P.S.
Sapevate che dal 1983 Boston e Padova sono città gemellate ?